Premio architettura 2020, ieri mattina al Maxxi si è svolta la cerimonia che ha premiato i vincitori di quest’anno. Si tratta di Francesca Torzo che vive e lavora a Genova ed è del 1975 e Lucy Styles, che vive e lavora a Londra ed è nata nel 1984.
Sitratta di due architette giovanissime, che sono riuscite a vincere alla prima edizione il progetto Maxxi Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. Il tutto con la stretta collaborazione del Ministero per i beni e le attività culturali ed ovviamente per il turismo.
Premio architettura 2020, le parole della presidentessa della fondazione
Premio architettura 2020, hanno partecipato alla premiazione Stefano Boeri, il presidente della Triennale di Milano, Margherita Guccione che per 10 anni è stata il direttore del Maxxi architettura. E poi ancora Pippo Ciorra, Lorenza Baroncelli e Giovanna Melandri ovvero il presidente della fondazione.
Proprio quest’ultima ha parlato dell’alleanza tra la fondazione e la triennale di Milano, fondamentale per sostenere l’architettura italiana. L’architettura in Italia è un punto fondamentale, una base di appoggio per l’economia. Ecco perché collaborare è importante per mantenere in alto l’Italia ed evitare che affondi soprattutto adesso nella post coronavirus.
Spazi aperti e sinergia tra luoghi pubblici e spazi privati
Anche Stefano Boeri si è complimentato per il lavoro di grande sinergia tra le varie istituzioni culturali che hanno permesso di raggiungere risultati tanto importanti. Il premio per il miglior edificio è stato affidato a Francesca che ha pensato ad uno spazio espositivo in Belgio con tanto giardino, che dà un senso di profonda libertà, nonostante ogni piccolo spazio sia stato ben pensato, anche nelle sue più piccole particolarità.
Mentre a Lucy è andato il premio come miglior progettista dopo aver realizzato la casa a cielo aperto dove riescono a convivere gli spazi privati ed i luoghi pubblici. Il risultato arriva post Coronovirus e pandemia. In questo modo si è riusciti ad interpretare nuovamente tutti gli spazi della propria abitazione. L’architetto ha unitola fantasia con le emozioni e le sensazioni provate durante la quarantena.