Architettura, bando MIUR e test d’ingresso per l’accesso all’anno 2020/2021. Tutto cambiato per la facoltà molto probabilmente a causa del coronavirus.
Il test nell’anno 2020 non sarà ministeriale e non ci sarà una graduatoria nazionale unica come è sempre stato. La situazione sarà gestita da ogni Ateneo secondo le indicazioni date dal Miur.
Architettura, i test verranno svolti entro il 25 settembre 2020
Architettura, test formato da 40 quesiti da svolgere in 60 minuti, senza la soglia di 20 punti per l’accesso in graduatoria. Tutti gli atenei che svilupperanno il test proprio fisseranno il giorno della prova entro il 25 di settembre.
Il test sarà formato da 8 quesiti appartenenti all’ambito della cultura generale, sei del ragionamento logico, 12 di storia, altri 6 di disegno e rappresentazione, 8 di fisica e matematica.
Il punteggio non sarà variato, si parla sempre di 1,5 punti dati per ogni risposta esatta, zero per ogni risposta omessa. Invece saranno tolti 0,4 punti per ogni risposta segnata errata.
Le università si preparano a cambiare…forse in meglio
Molto probabilmente anche le università, con gli esami e i test d’ingresso si stanno dando da fare per gestire la cosa diversamente post coronavirus. Così è stata modificata la didattica, il lavoro all’interno degli uffici, per semplificare il tutto, anche in prospettiva di una seconda ondata.
Qualcuno avanza l’ipotesi che si possa prendere in considerazione anche la realizzazione di test on-line, per evitare lo spostamento di regione in regione degli studenti che dovranno affrontare il test di architettura e non soltanto.
Altre facoltà non a numero chiuso starebbero valutando l’ipotesi di eliminare il test di valutazione, dando la possibilità a tutti gli studenti iscritti di partecipare ed eventualmente fare il cambio di Corso durante l’anno di studi.
Questo, possiamo dire con certezza sia l’anno dei cambiamenti radicali. In certi casi possiamo affermare che forse tutto questo andava fatto prima, perché l’Italia è lo Stato con tempi lunghissimi a causa della burocrazia più che problematica.